lunedì 22 settembre 2014

Elmer,elefante variopinto


"Elmer, l'elefante variopinto" racconta la storia di un elefante che è stanco di essere diverso dagli altri. Lui è, infatti, tutto colorato e non "colore elefante". Nel branco si distingue sempre dagli altri, ma non solo per il suo colore. Si distingue dagli altri per il suo carattere, in particolare per la sua simpatia. Fa sempre ridere gli altri e scherza con loro, portando gioia e allegria. Un giorno, prende la decisione di diventare "normale". Si dirige verso una pianta con bacche color grigio elefante e vi si rotola in mezzo. Al suo ritorno nel branco, anche se si confonde tra gli altri per il suo colore, tutti capiscono lo stesso chi è per il suo modo di fare e le sue qualità. In questa storia il concetto di resilienza si può implicitamente trovare all'interno di un tema ampio quale quello della diversità, in particolare data dal colore della pelle, e quello dell'integrazione. Elmer si sente diverso non perché gli altri glielo fanno pesare, ma il suo sentirsi diverso deriva da una riflessione interiore, da un suo bisogno di conformarsi al branco. Pensa che gli elefanti ridano e scherzino perché fa ridere un elefante tutto colorato, non capendo che invece ridono con lui, per lui e non di lui. "Ecco perché tutti ridono intorno a me", pensa. 
Elmer è resiliente perché, una volta diventato come un elefante qualunque,        capisce di non essere se stesso, lui è solare e sorridente, è un portatore di allegria proprio come la sua pelle variopinta. Riesce, quindi, a superare il suo problema, anzi è contento di essere se stesso proprio perché diverso, unico e speciale.
Elmer è fortunato. Tutto il suo branco, infatti, funge da tutore di resilienza. Non viene mai emarginato o discriminato dal suo branco, anzi, addirittura alla fine della storia, tutti festeggiano una volta all'anno in suo onore dipingendosi il corpo. Se Elmer fosse stato preso in giro e ritenuto da tutti diverso per il suo essere variopinto, probabilmente la storia non avrebbe avuto un esito felice, dal momento che bastava una semplice pioggia per lavar via il colore grigio dal suo corpo, quindi sarebbe stato impossibile per lui rimanere perennemente color elefante, non contando quanto difficile sarebbe stato per lui non essere più se stesso, fingersi diverso da come è realmente, nascondersi per apparire come non è.
Il racconto insegna che non è importante , come si è esteriormente, se si è di un colore diverso, se si è più alti, più bassi, più grossi, più magri, più belli, più brutti, ma è importante come si è interiormente. Ogni persona ha una propria particolare identità, un proprio carattere e delle proprie qualità e anche se simili, siamo tutti diversi e unici ed è bello distinguersi dagli altri, non conformarsi alla massa, ma essere sempre se stessi. 
È un albo illustrato interessante che si potrebbe proporre a un gruppo di bambini dai cinque anni in su e anche le loro famiglie, meglio se di diverse nazionalità, culture, tradizioni. 



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