giovedì 16 ottobre 2014

Beniamino

Beniamino è un pinguino che si sveglia una mattina e si ritrova tutto colorato di rosa. È spaventato, "...i maschi non sono rosa!...". Ha paura di quello che potrebbero dire i suoi compagni di scuola, non vuole essere preso in giro. Una mattina decide di partire e raggiungere i fenicotteri in Africa. 
Suo  papà gli aveva letto un libro, per tirarlo su di morale, nel quale erano illustrati uccelli di tutto il mondo tra cui proprio i fenicotteri e aveva spiegato al figlio che loro sono tutti rosa, anche i maschi. Una volta giunto in Africa, però, Beniamino si rende conto di non poter stare insieme a questi strani uccelli rosa dai "...lunghi colli e zampe ossute...", per niente simili a lui se non per il colore. Il loro modo di mangiare è completamente diverso e in più non sanno volare!
Beniamino torna così a casa dopo un lungo viaggio e a sorpresa scopre di essere mancato molto ai suoi genitori, ma soprattutto ai suoi amici che ora non lo deridono più, anzi, sono contenti di vederlo e sono affascinati dai racconti del suo viaggio. 
In quest'albo illustrato è chiaro il tema della diversità. L'essere diverso che spesso fa sentire a disagio, soprattutto se non ci si sente accettati. Beniamino si sente diverso dagli altri, inoltre, essendo un maschio è ancora più umiliante per lui essere diventato rosa, colore femminile per eccellenza. Ecco allora che emerge anche la questione degli stereotipi (rosa=femmina) che spesso sono difficili da sradicare e Beniamino lo sa bene quando già sa che i suoi compagni lo prederanno in giro. 
Beniamino è resiliente perché nonostante la "difficoltà", l'essere diverso, va comunque a scuola, ha il coraggio di affrontare un lungo viaggio per ritrovare se stesso tra i fenicotteri e quando capisce che il suo posto è comunque tra gli altri pinguini, torna a casa senza sapere se lo aspetteranno altre prese in giro, ma consapevole che sia la cosa più giusta per lui. 
I suoi genitori fungono da fattori protettivi: sua madre lo tranquillizza mentre suo padre gli spiega che al mondo esistono altri maschi rosa come lui. Inoltre quando decide di partire non si oppongono, permettendogli così di fare un'esperienza che sarà utile per lui, per riscoprirsi.
Dopo il viaggio in Africa, altri fattori di protezione sono riscontrabili nella figura del maestro, che chiede al protagonista di raccontare dei suoi viaggi, dandogli attenzione e facendolo sentire importante; nei suoi amici che gli fanno molte domande interessati e in particolare nel suo amico Arturo che è contentissimo sia ritornato. 
La storia insegna ad accettare le differenze, accettare quindi gli altri anche se diversi per svariati motivi e ad accettarsi in primo luogo, indipendentemente da quello che può essere un deficit, il colore della pelle, la lingua, l'aspetto fisico o le doti personali un po' fuori dalla norma, l'orientamento sessuale. Il rischio che si corre se non si accettano le diversità è quello di isolarle, emarginare le persone che non si sentono come gli altri e renderle insicure, tristi, con poca stima in loro stesse, pervase da sentimenti di inferiorità. Se invece si valorizzano i punti che rendono originale ciascuno, come fanno i personaggi dell'albo illustrato al ritorno di Beniamino, e si fanno diventare punti di forza, allora la persona "diversa" diventa resiliente, ovvero non si sente fuori luogo o inferiore, ma ben inserita nel gruppo di appartenenza. 
Interessante notare come il titolo dell'albo illustrato cambi dall'edizione inglese alla traduzione italiana e metta in evidenza due soggetti diversi. Il titolo originale è "Pink", cioè rosa, mentre quello italiano è "Beniamino". Il primo mette in risalto il colore del pinguino, il "difetto", l'elemento che lo fa sentire strano. Il secondo, invece, è il nome del pinguino, sottolinea così la sua persona, la sua personalità, il suo essere che è più importante del suo colore: il protagonista è semplicemente Beniamino, non un pinguino rosa!
Le illustrazioni sono molto colorate e, seguendo la storia passo passo, la rappresentano in maniera fedele, solo guardandole si potrebbe fare un racconto molto simile a quello scritto. 
                                                  





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