venerdì 10 ottobre 2014

Il sassolino di Niti

Niti è l'elefantina protagonista dell'albo illustrato intitolato "Il sassolino di Niti". Con il titolo, l'autrice ha voluto mettere in risalto il disagio che prova Niti; il sassolino che ha nel pancino rappresenta,infatti, l'ansia, lo stress, un peso che non la fa dormire, un pensiero fisso, sempre presente consciamente e inconsciamente. Niti sente questo sassolino dopo un fatto in particolare: aver provato a barrire come la mamma, ma non esserci riuscita. È evidente che ciò l'ha demoralizzata e l'ha resa triste. Il fatto di non riuscire in qualcosa spesso porta sconforto e insoddisfazione. 
Niti decide di svagarsi andando da sola a fare una passeggiata e fortunatamente incontra un gruppo di cuccioli che stanno cantando. Quel suono le piace molto, resta lì ad ascoltare. Una scimmia poi la invita ad unirsi al loro canto. Niti inizialmente si giustifica dicendo di non essere capace di barrire, ma poi quando anche il leopardo le dice di non saper ruggire, come del resto tutti i cuccioli ancora piccoli che non sanno ancora riprodurre il verso dei genitori, prende coraggio e senza vergognarsi canta sempre più forte. Tutti i giorni canta insieme a loro e si accorge che il sassolino che le dava fastidio si è trasformato in un tenero fiore di loto. 
Il sassolino, ovvero il problema, non si è eliminato, ma si è trasformato in un qualcosa di più bello, di positivo. Si può, quindi, dire che è una storia resiliente perché la difficoltà resta comunque parte integrante dell'individuo, ma diventa un vantaggio, una risorsa, un elemento che aiuta a diventare più forti, che non provoca più disagio. Il suo barrito lieve ben si unisce agli altri versi, se fosse stato più forte probabilmente li avrebbe coperti e non sarebbe stato bene nel gruppo.
Niti è un cucciolo che sta crescendo e i bambini, proprio come lei, possono riscontrare le stesse difficoltà durante la loro crescita per quanto riguarda l'acquisizione del linguaggio. 
Niti riesce ad essere resiliente, infatti dimostra di avere coraggio, di non arrendersi alla prima sconfitta, di voler cercare qualcosa che la faccia star meglio. Riesce comunque a fare tutto ciò grazie all'affetto e il calore che le trasmettono la mamma e la nonna. Sono due figure familiari importanti, sono due tutori di resilienza che hanno cresciuto l'elefantina con amore, facendola sentire importante e lo si capisce dal fatto che la riempiono di coccole e baci,le trasmettono calore e sicurezza. 
Niti sa, quindi, che anche se non sarà perfetta in tutto e per tutto avrà comunque attorno persone che le vogliono bene per come è.
Nel racconto non viene mai nominato il padre. Questo fatto vuol far capire a tutti i bambini che magari non hanno una famiglia, così come la maggior parte della gente la intende, composta da mamma e papà, che è comunque possibile superare momenti difficili. La situazione in cui si trova la protagonista potrebbe essere quella di un bambino a cui è morto il papà o che ha genitori separati. Se si hanno attorno adulti di riferimento solidi e significativi, che non fanno sentire la mancanza di una persona importante che dovrebbe esserci, ma anzi cercano di svolgerne i compiti e i ruoli, è più facile crescere in un ambiente sereno, tranquillo, positivo ed equilibrato.





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