martedì 30 settembre 2014

Il bell'anatroccolo


"Il bell'anatroccolo" è la storia di un anatroccolo a cui piace fare molte cose: cucinare, dipingere, vestirsi di rosa, fare i lavori di casa. È un anatroccolo maschio, ma si comporta come una "femminuccia" e viene per questo preso in giro. 
Quando giunge l'inverno e arriva il momento di migrare verso zone più calde, l'anatroccolo decide di cavarsela da solo nella sua nuova tana e riesce anche a prendersi cura di suo padre, ferito subito dopo aver spiccato il volo, da un cacciatore. 
Elmer dimostra di saper affrontare una situazione che per tutte le altre anatre come lui sarebbe stata impensabile. E riesce a farlo grazie alle sue qualità speciali. Convince anche il padre che inizialmente non lo considerava nemmeno più suo figlio, lo vedeva come una vergogna, mentre successivamente lo elogerà davanti a tutti i componenti dello stormo una volta tornata la primavera. 
Il racconto ha un lieto fine: Elmer ammirato da tutti, soprattutto da chi lo derideva, è considerato un eroe. 
In Elmer si possono rispecchiare tutti quei bambini che non si sentono come gli altri, che pensano di aver qualche aspetto di se stessi che li rende "diversi" dal comune e che può trovare delle difficoltà nell'emergere per paura del giudizio negativo delle persone.
Il protagonista de "Il bell'anatroccolo" insegna che si deve essere sempre se stessi, a non rinunciare mai alle cose che ci fanno sentire bene solo perché motivo di pettegolezzi e non adeguarci a come ci vorrebbero gli altri. 
Il padre di Elmer non lo accetta, lo vorrebbe diverso, vorrebbe cambiasse in base ai suoi desideri, non tenendo conto di quello che, invece, fa realmente felice suo figlio. 
La madre, al contrario, lo riempie di affetto e gli ripete di essere speciale. È lei il tutore di resilienza. Il piccolo anatroccolo sa di poter sempre contare sulla mamma, che lo accetta così com'è e vuole solo rispettare le sue inclinazioni. 
Classico di chi è resiliente è usare le difficoltà, in questo caso quello che gli altri vedono come inusuale e strano, come punti di forza. Elmer, infatti, fa in modo che le sue passioni, le sue doti, diventino propedeutiche per la sopravvivenza in condizioni a cui non è abituato. 
Il tema trattato è sia quello del "diverso", della discriminazione, ma anche quello degli stereotipi tra i generi. Spesso si pensa che i ruoli da ciascuno incarnati, maschio e femmina, debbano essere ben distinti e quelli dell'uno non possano mescolarsi con quelli dell'altro e viceversa, pena l'essere considerati inadeguati o l'essere presi di mira da insulti e offese.
Il messaggio che la storia vuol trasmettere è comunque quello di non considerare peggiore o sminuire chi ha interessi, capacità diverse dalle nostre, o in generale dai più, perché ognuna di queste presenta la sua utilità e la sua bellezza e rende unici.
Il titolo ci ricorda quello di un'altra famosa storia di Hans Christian Andersen : "Il brutto anatroccolo". Anche in questo caso si parla di resilienza, di trauma superato positivamente. Il brutto anatroccolo diventa un bel cigno, si trasforma in un qualcosa di importante e ancora migliore in confronto alle aspettative e in confronto alle semplici anatre che prima lo deridevano. 


                                         

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